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ARABESCHI DI LATTE / 1909

Una piccola collezione di piatti come un tributo alle suffragette, le donne che nei primi anni del ventesimo secolo hanno combattuto per cambiare le loro condizioni all'interno della società. Un oggetto simbolico per ricordare lo sciopero della fame che è stato utilizzato da loro come parte della loro protesta.  Era un movimento di emancipazione femminile, promotori per l’istruzione, riformatori sociali e attivisti leader nella rivendicazione degli metodi anticoncezionali e del dritto di voto per le donne.

Con "1909", Arabeschi di Latte, che da sempre usa il cibo come strumento di comunicazione, celebra la loro battaglia. Ci sono riferimenti agli slogan "No parole ma fatti", così come "voto alle donne" e "5 Luglio 1909", il giorno in cui la suffragette imprigionato Marion Dunlop ha iniziato il suo sciopero della fame, una pratica che ben presto divenne comune per il movimento che ha utilizzato il digiuno come strumento politico per rivendicare i propri diritti; e alle tecniche di autodifesa Jujitsu tenuti da Edith Margaret Garrud all'unità delle guardie del corpo della ‘Women's Social and Political Union’.

Un piccolo omaggio da donna a donna.

A small collection of plates as a tribute to the Suffragettes, the women who in the early 20th century fought for changing their conditions within society. A symbolic object to remember the hunger strike that was used by them as part of their protest. They were activists for women's rights, promoters of high education, social reformers and leading campaigners for birth control and women's votes.  

With "1909", Arabeschi di Latte , who has always used food as a communication tool, celebrates their battle. References are to their "deeds not words" slogan, as well as " votes for women", to the "5 july 1909"  the day that the imprisoned suffragette Marion Wallace Dunlop went on a hunger strike, a practice which soon became common for the movement that used fasting as a political tool to claim its rights; and to the Jujitsu self-defense techniques taught by Edith Margaret Garrud to the Bodyguard unit of the Women's Social and Political Union. 

A small homage from woman to woman.