FERRUCCIO LAVIANI / F*HOLE GUERIDON
Quella per il buco è sempre stata una specie di attrazione fatale. Mi sono anzi autocensurato negli anni, mettendo un limite a questa mia voglia di decorare attraverso questo segno per evitare che divenisse troppo iconografico e ripetitivo... ma l’attrazione rimane.
Dal tavolo disegnato per Memphis con la base in marmo verde alpi forata, le posate per Solid pure con i buchi, fino al più recente f* the classics per f.lli Boffi, questa voglia di sottrazione è riaffiorata ciclicamente.
Mi attrae l’idea che lo svuotare diventi decoro, che il buco ci obblighi a ricostruire mentalmente quello che è stato sottratto, che si pensi a che fine ha fatto la parte tolta, che anche con un buco il tutto rimanga invariato e che anche un vuoto abbia il suo pieno.
Penso di essere l’ultimo a questo mondo capace di ‘filosofare’ sul mio modo di disegnare e mi è certamente più facile esprimermi con una matita in mano che digitare un qualsiasi testo ma ho la certezza che il vizio di bucare, forare, togliere sarà presente ancora per molto nei miei progetti.
I have always been fatally attracted to holes. I have even resorted to self-censorship over the years, setting a limit to my desire to use such icon in decoration, to avoid excessive iconography and repetition... yet, attraction has not faded.
From the table with the pierced Alp green marble base designed for Memphis, the pierced cutlery for Solid, up to the more recent “f* the classics” for f.lli Boffi, this craving for detraction has resurfaced cyclically.
I am attracted to the idea of decorating through emptying, to the fact that a hole forces us to mentally reconstruct what was removed, to all the wondering on what has happened to the missing part, to holes that leave everything unaltered, and to emptiness that always has its own fullness.
I believe I am the only one left in this world still capable of ‘philosophising’ on his design style, and that I definitely find it easier to express myself holding a pencil rather than typing any kind of text, yet I am sure that the piercing, removing, habit will be around in my projects for a long time.
Special thanks to F.lli Boffi